18 Ott 2002
"NON passa lo straniero", direbbero i fedeli del più autarchico credo enologico. A tanto si è arrivati, se è ormai un dato di fatto che la voce grossa dei sostenitori della "tipicità" vitinicola continua a salire, accusando i vitigni ritenuti forestieri di essere la pietra dello scandalo del nostro mercato.
2002
Il concetto di nuova frontiera che spesso si sente applicare alla Sicilia del vino trova una ragione precisa nella moltitudine di nuove e dinamiche aziende che negli ultimi anni sono salite prepotentemente alla ribalta enologica, conquistando di slancio apprezzamenti critici e fette di mercato, ovvero il consenso degli esperti e degli appassionati. Sono per lo più aziende che non hanno lesinato sforzi e investimenti, cercando di coniugare ai massimi livelli la tradizione isolana e le moderne tendenze in atto nel grande pianeta-vino.
2002
Va bene, lo ammetto: l'idea della Top Hundred è mediata da quella ben più famosa che propone annualmente Wine Spectator. Però ci sono alcune differenze fondamentali. Questa è la mia personalissima classifica di cento vini dai prezzi umani, messi in fila sulla base del loro prezzo in rapporto al punteggio che hanno ottenuto in degustazione.
2002
Clima e terreni fanno la loro parte. Se la Sicilia del vino conquista i mercati mondiali è merito però degli uomini de delle donne del vino. Sono produttori agguerriti, ma anche enologi del calibro di Giacomo Tachis o Carlo Corino che non temono di affiancare il nero d'Avola al merlot o al cabernet per acquistare eleganza e finezza.
2002
Si parte dall'Umbria per arrivare alla scoppiettante ed emergente Sicilia delle meraviglie. In Umbria veleggia la griffe di Montefalco, Caprai, con il suo Sagrantino e il sempre verde Lungarotti. In Emilia Romagna, innanzitutto un'azienda storica di qualità, Vallania, in Romagna la comunità di San Patrignano con i suoi sangiovesi (in primis Avi).
2002
Da quando è nata questa rubrica - era il settembre 1998 - il vino siciliano, più di altri, è stato protagonista di queste pagine. Non è stata una scelta casuale, ma un omaggio agli sforzi delle cantine che in questi anni si sono battute per metterne in luce il volto migliore, evidenziandone tutte le potenzialità, sia qualitative che produttive.
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this is hoe Diego Cusumano explain the secret of the family company, which he owns together with his brother Alberto
The Cusumano wines come from 140 hectares of vines, situated in different areas of Sicily that are particularly good for the cultivation of specific cultivars, both those that are typically Sicilian and those that have been transplanted and have found ideal conditions in Sicilian territory.
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Il contest dei siti web delle cantine italiane che ha visto ai primi posti la benemerita casa Planeta, allinea anche il sito di un'altra giovane azienda siciliana, la Cusumano di Partinico, che due anni fa ha fatto il suo ingresso nell'olimpo con i tre bicchieri del Gambero rosso al suo rosso Noà. Il sito web dell'azienda di Alberto e Diego Cusumano (www.cusumano.it) vale la visita: riflette l'eleganza - tanto all'occhio quanto al palato - e la qualità dei vini prodotti da questa realtà in costante crescita. Chi non ne avesse ancora approfittato, provi l'annata 2001 del Sàgana, il Nero d'Avola di punta di Cusumano: è strepitoso.
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I fratelli Alberto e Diego Cusumano hanno ottenuto il Noà, alla sua prima uscita, da uve nero d'Avola, merlot e cabernet sauvignon. Ha colore rubino molto cupo e profumi concentrati di confettura di more e di ciliegie sotto spirito. In bocca è caldo di alcool, la morbidezza è invitante e la tannicità, dolce e rotonda, si accompagna a una struttura robusta. Finale lungo dominato dalla frutta rossa e dalla liquirizia. È un vino pronto da bere, ma allo stesso tempo ancora molto giovane e fresco. Va servito a una temperatura di 16-18° assieme ad arrosti di carni rosse e a formaggi di media stagionatura.
Indirizzo: Contrada San Carlo, Partinico (Pa), tel.091.89.03.456.
Prezzo: 18,08 euro (35.000 lire)